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sabato 23 maggio 2015

Gli appuntamenti di sabato 23: Gianna Nannini all'Unipol Arena

Gli appuntamenti di sabato 23: Gianna Nannini all'Unipol Arena



È una biografia per musica e immagini il nuovo tour di Gianna Nannini, che stasera fa tappa all’Unipol Arena di Casalecchio (inizio ore 21, ultimi biglietti da 32 a 55 euro). Biografia non solo personale, ma anche dell’intera musica italiana, visto che l’ultimo disco della cantante senese, “Hitalia”, è una selezione di alcuni dei brani più amati della musica popolare nostrana, reinterpretati dalla Nannini in chiave rock. Sul palco con lei un quartetto elettrico composto da Davide Tagliapietra, Peter Wrba, Alex Klier e Will Mendini, le fotografie che immortalano i ricordi del passato e le canzoni che hanno formato e fatto crescere l’artista toscana. Tra le cover che compongono l’ultimo disco, la Nannini ne ha scelte una decina da riproporre anche in concerto, «i brani che più mi rappresentano e che meglio posso rendere rock anche dal vivo – spiega lei –. Sono tutte canzoni che hanno sempre avuto il rock dentro, anche nella loro versione originale, ma mancava loro la voce». Il suo è insomma un viaggio nella tradizione italiana che si tinge di rock, che è un po’ anche il percorso personale che ha fatto la Nannini stessa come autrice. Ecco allora, ad esempio, “Lontano dagli occhi” di Sergio Endrigo, “Volare” di Domenico Modugno, “C’è chi dice no” di Vasco Rossi, “Un’avventura” di Lucio Battisti e “Dio è morto” di Francesco Guccini, di cui la Nannini ha anche girato un videoclip. Di Guccini, tanti anni fa, fece anche da band di supporto, prendendosi i fischi dei fan del Maestrone. «Lui è sempre stato il più rock di tutti, per me questa canzone parla di speranza e spiritualità – commenta la cantante -. Non è contro qualcosa o qualcuno, quando la canto penso a mia figlia e al suo futuro». Non solo cover, però, perché il tour “Hitalia Rocks” riconsegna al pubblico anche la Nannini di “Meravigliosa creatura”, “Sei nell’anima”, “Bello impossibile” e tanti altri successi, stavolta sì, tutti suoi al cento per cento. Una cantautrice che ha scoperto il rock grazie a Janis Joplin, i cui dischi l’hanno convinta a cambiare strada e approccio alla musica. E che oggi riesce ad alternare nello stesso show ballate acustiche, sfuriate elettriche a tutto volume e cori da stadio. WEEK END CON ANGELICA. Intenso fine settimana per AngelicA. Stasera protagonista Gianni Gebbia, il sassofonista che presenta “Panopticon”, solo che unisce musica antica e improvvisazione, con il mix dell’elettronica. Poi a Gebbia si unirà Carl Stone, pioniere del campionamento, in solo e quindi in duo con il sassofonista. Ad introdurre i due set un documentario musicale sul Giappone, girato dallo stesso Gebbia. Domani “Viaggio in Norvegia”: suoni originali, singolari e contrastanti con musicisti della scena norvegese, da anni la più attiva in Europa, per un doppio set con brani in prima esecuzione italiana, a cura di Luca Vitali. Aprirà Kim Myhr con All your limbs singing, una composizione che è una elaborazione orchestrale per chitarra acustica a 12 corde e il primo progetto in solo. Trentaquattrenne, Myhr ha scritto molto per orchestra e spettacoli di balletto, e fa parte dell’apprezzato trio Murala. Seguiranno Sidsel Endresen, tra le voci più straordinarie della tecnica vocale “estesa”, e Stian Westerhus, elettronica e chitarra elettrica, che presenteranno “Bonita”. Inizio alle 21.30. GROSSMAN A RAVENNA. L’autore israeliano David Grossman approda oggi alle 18.30 al Palazzo dei Congressi di Ravenna, giunto da Gerusalemme per la giornata centrale di Scrittura Festival. Nell’unico incontro italiano, lo scrittore presenterà il suo ultimo romanzo, “Applausi a scena vuota”, monologo d’un cabarettista alle soglie della pensione, che si fa interprete di dolore e insicurezze universali; non un romanzo autobiografico ma nemmeno alieno dal contesto politico israeliano, con la guerra che si insinua in ogni anfratto, lo sfondo costante che ha innervato le storie di Grossman e la sua stessa vita, con la morte del figlio in Libano nel 2006. Dialoga con lui Marino Sinibaldi, direttore di Radio3. Francesco Piccolo, con un altro monologo, il suo tagliente “Momenti di trascurabile felicità”, chiude la giornata alle 21 in piazza Unità d’Italia. FESTA DEL BIOLOGICO. Dallo “street food” biologico ai prodotti naturali per il benessere, passando per educazione alimentare e raccolta differenziata. Al via domani a Casalecchio di Reno la prima “Festa del biologico, naturale e sostenibile” organizzata da Eco-Bio Confesercenti. Dalle 10 alle 19 apriranno decine di stand dedicati alla vendita di alimenti biologici, uniti a laboratori bio e seminari sulle discipline olistiche. A condire l’evento degustazioni di cibo di strada, mercatini dell’usato. MUSICA SABATO ALL'ACCADEMIA Alle 16.30 e alle 17.45 in Sala Rossini dell’Accademia Filarmonica (via Guerrazzi 13) concerto dedicato all'organo Carlo Traeri 1673, restaurato nel 2014. Matteo Bonfiglioli esegue musiche di Pietro Degli Antoni, Giulio Cesare Aresti, Giacomo Predieri, Arcangelo Corelli, Giovan Battista Casali, Giovan Battista Martini, Giovan Battista Gajani, Luigi Malebri, Giuseppe Malebri. MUSICATENEO Alle 21 nella Basilica di San Martino Maggiore (Oberdan 25), per Musicateneo, concerto del Notre Dame Glee Club e del Coro da camera del Collegium Musicum diretti da Daniel Stowe e Enrico Lombardi, musiche di da Palestrina, Mendelssohn, Penderecki, Lauridsen. DUO ANTIQUO Alle 18 al Museo Capellini (Zamboni 63), per il San Giacomo Festival, “La sonata per violino e continuo tra ‘600 e ‘700” concerto del Duo Antiquo, con Bernardo Reppucci al violino e Filippo Pantieri al clavicembalo, musiche di Cirri, Corelli, Vivaldi, Bach. DUO NOFERINI-CATTANI Alle 21,15 nella sala Andrea e Rossano Baldi di Rastignano, il Circolo della Musica propone il concerto del violinista Roberto Noferini in duo con la clavicembalista Chiara Cattani: in programma “24 Capricci op. 1” di Niccolò Paganini. CLAVICEMBALO Dalle 10 alle 15 in San Colombano (Parigi 5), giornata di studio “Clavicembali e spinette di area napoletana e cembalo cromatico”, alle 20,30 concerto di clavicembali e spinette napoletane, con Francesco Cera e Christofer Stembridge. MUSICA ALL’ANNUNZIATA Alle 19 nella chiesa della Santissima Annunziata (San Mamolo 2), per la rassegna Musica all’Annunziata, concerto dell’organista Alberto Guerzoni e del soprano Rossana Antonioli. NEI LOCALI Alle 22,30 al Cortile Caffè (Nazario Sauro 24/b), Ale Zappamiglio Quartet. Alle 22,30 al Bravo Caffè (Mascarella 1), Righinsieme. Alle 23 all’Arterìa (vicolo Broglio 1/e), Disco Benessum – Closing party. Alle 22 al Freak out club (via Zago), French Kiss & Aloha Aloha Beach. Dalle 19 al Link (Fantoni 21), Dimension Festival Launch Party con le band Fracture, Moresounds Live, Domenico Crisci. Alle 22 al Telling Stories (via del Borgo di San Pietro 99/M), Nuju in “Urban Box Tour”. Alle 24 al Locomotiv Club (Serlio 25/2), dj set Hops & Groove. Alle 23,30 all’Oz (Staligrado 59), serata di musica 8 bit “Megablast”. IN PROVINCIA Alle 21 al teatro di Dozza, per la rassegna Tracks, concerto di Elliott Murphy featuring Olivier Durand. Alle 21,15 al teatro Stignani di Imola, per Crossroads, concerto “Linyera” di Melingo. Teatro DON BOSCO, IL MUSICAL Alle 20,45 al Teatro Alemanni (Mazzini 65), l’Oratorio di Poggio Grande presenta “Don Bosco, il musical”, adattamento dall’opera di Renato Biagioli e Piero Castellacci. MALANDRINO E VERONICA Alle 18,15 e alle 19,15 al Teatro Anatomico dell’Archiginnasio (p.za Galvani 1), “Particolare lezione di anatomia (Corpo Italico)” con Malandrino e Veronica, 5 euro, gratis fino a 12 anni. ANNE FRANK Alle 21 nel quadriportico di Vicolo Bolognetti 2, la compagnia Magnifico Teatrino Errante in “Anne – la carta è più paziente degli uomini”, tratto dal diario di Anne Frank. MAESTRO IMPRO Alle 20 al centro Borgatti (Marco Polo 51), il laboratorio Diverliberi presenta “Cortesie Giapponesi”, a seguire alle 21 “Maestro Impro” con gli allievi della Scuola Nazionale di Improvvisazione Teatrale. ITC TEATRO Alle 20 all’Itc Teatro di San Lazzaro, per il Festival delle scuole a cura della compagnia Teatro dell’Argine, i ragazzi del liceo Antonelli di Novara in “Moulin Rouge”, a seguire l’Istituto Venturi di Modena in “R.G.B.”. Incontri IN LIBRERIA Alle 11 alla libreria Irnerio (Irnerio 27), Rudy Bandiera presenta il suo libro “Le 24 leggi universali del digital carisma”, interviene Luca Conti. Alle 17 Ario Gnudi presenta “Corsie ad ostacoli”. Alle 17,30 alla libreria Mondadori (via D’Azeglio), presentazione del libro del medico Licio Della Seta, “Vivere le emozioni”. Alle 18 alla libreria musicale Ut Orpheus (Marsala 31/e), presentazione degli studi di Riccardo Malipiero su Johann Sebastian Bach e Claude Debussy, intervengono Paolo Cecchi e Alessandro Turba. IL COLORE DELLE DONNE Alle 18 nella sala Consiliare del Quartiere San Donato (p.za Spadolini 7), presentazione del libro “Il colore delle donne”, intervengono Lia Adornato, Elena Benvenuti, Carlo Flamigni, Elisa Santini. Eventi SHOW COOKING VERGNANI Dalle 15.30 alle 18.30 Stefania Vergnani si esibisce in un cooking show dedicato al tema dei fiori alla Maison Madeleine di via San Felice 63, presentando i suoi cupcakes rosa e lamponi, macarons alla violetta, red velvet ai fiori d’arancio, sorbetto di tisana ai mirtilli. DELITTO IN SAN PETRONIO Alle 20 nella Basilica di San Petronio (entrata da via de’ Pignattari), “Delitto in San Petronio. Un giallo a cena: il segreto della chiave della cripta”, con Giorgio Comaschi, 35 euro, prenotazioni 3465768400. VISITE GUIDATE Alle 17 ritrovo sotto il portico della chiesa del Baraccano per la visita guidata “Il Baraccano: storie di periferia”. Visite guidate con Vitruvio: dalle 11 alle 19 “Gommoni in città”, alle 16,30 “Bici Tour”, alle 17 “La pancia di Bologna”, alle 19 visita guidata in Santo Stefano, alle 21 “Stregati dall’acqua al chiaro di luna”. EDUCATION FOR AFRICA Alle 15 in piazza Maggiore, “Educational Access for Africa Day” iniziativa a cura dell’associazione Ashinaga con lo scopo di sensibilizzare sul tema della povertà legata all’istruzione nell’Africa subsahariana. NOTTE BIANCA NAVILE Dalle 18 alle 24 in via di Corticella, La Notte Bianca del Navile, festa di strada sostenibile e multiculturale, da piazza dell’Unità all’Ippodromo. CAPPELLA BENTIVOGLIO Dalle 9,30 alle 12,30 al Tempio di San Giacomo Maggiore (p.za Rossini), apertura della Cappella Bentivoglio. SMELL FESTIVAL Giornata conclusiva dello Smell Festival, il festival dell’olfatto, in vari luoghi della città: programma completo su www.smellfestival.it, info 3484262301. RADIO DAYS Alle 17 al teatro Comunale di Sasso Marconi, per i Marconi Radio Days, consegna del premio “Città di Sasso Marconi” a Carlo Conti, Diego Bianchi, “Zoro”, Marco Presta e Sky Uno. EFFETTO BLU Per tutta la giornata a Casalecchio, “Effetto blu” evento dedicato alla valorizzazione e promozione del patrimonio idraulico e ambientale, con visite guidate, spettacoli, concerti, reading. Programma su www.effettoblu.it. Regione NICCOLO’ FABI Alle 17 all’Auditorium San Rocco di Carpi (MO), consegna del premio “Mamma Nina 2015” a Niccolò Fabi ideatore della Fondazione “Le Parole di Lulu”. D’ALTROCANTO Alle 21 al Teatro Nuovo di Salsomaggiore Terme (PR), “D’altrocanto, parole e musica in cerca d’autore”, con Giò di Tonno e l’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna Arturo Toscanini. ORCHESTRANDO Per tutta la giornata nei teatri Cavallerizza e Valli di Reggio Emilia, “Orchestrando” maratona delle orchestre e dei cori giovanili di Reggio. MARRACASH Alle 21,30 al Vox Club di Nonantola (MO), concerto del rapper Marracash.

sabato 16 maggio 2015

L'evoluzione di cinquant'anni di musica pop

Un'analisi statistica di 17.000 brani usciti tra il 1960 e il 2010 smentisce l'idea che sia in atto una tendenza generale verso l'uniformità degli stili determinata dalle grandi industrie mediatiche e ridimensiona l'influenza di gruppi storici come i Beatles e i Rolling Stones L'evoluzione di cinquant'anni di musica pop

La musica più venduta segue un generale trend verso l'omologazione, come sostenuto da alcuni esperti? Sembra di no, stando alle conclusioni di uno studio pubblicato su “Royal Society Open Science” e firmato da ricercatori della Queen Mary University of London e dell'Imperial College London. La ricerca ha analizzato, con parametri statistici rigorosi, armonie e timbri di più di 17.000 brani, in commercio tra il 1960 e il 2010 negli Stati Uniti. Il risultato dell'analisi dei ricercatori britannici ha mostrato tre periodi di grande cambiamento nella musica statunitense, databili al 1964, al 1983 e al 1991, sfatando però alcuni miti riguardo ai processi che hanno determinato l'affermarsi di stili e generi. La rivoluzione del 1964, per esempio, non fu innescata ma solo marginalmente influenzata dalle canzoni dei Beatles e dei Rolling Stones. Matthias Mauch, della Queen Mary University of London, e colleghi hanno analizzato l'evoluzione della musica pop statunitense ispirandosi agli studi di paleoantropologia, in particolare a quelli che riguardano la storia della cultura. Gli scienziati hanno cercato di verificare se la varietà della musica è aumentata o diminuita nel corso del tempo, se la sua evoluzione sia stata continua o discontinua, e quali siano stati gli elementi a determinare eventuali discontinuità. Allo scopo, i ricercatori hanno usato come base di dati le canzoni entrate nella US Billboard Hot 100, una popolare classifica delle canzoni più ascoltate e vendute negli Stati Uniti, tra il 1960 e il 2010, per un totale di 17.000 brani. Questi dati sono poi stati analizzati con appositi programmi statistici rispetto a 12 caratteristiche tonali e armoniche, che raccolgono le informazioni sugli accordi presenti nella musica, e 14 caratteristiche timbriche, che riguardano per esempio la presenza della voce o delle percussioni. Per stimare la variabilità della musica sono stati usati due parametri fondamentali: la diversità, che corrisponde al numero di differenti caratteristiche tonali e timbriche utilizzate in un anno, e la disparità, che corrisponde alla deviazione standard di queste stesse caratteristiche, cioè a quanto queste caratteristiche sono diverse tra loro. L'analisi ha portato ad alcuni risultati interessanti, che smentiscono anche alcune teorie sui fattori che determinano l'evoluzione della musica pop. Alcuni esperti per esempio sostengono che un mercato musicale dominato dalla grande industria mediatica ha portato a un'omogeneizzazione degli stili, soffocando la creatività che c'era alcuni decenni fa. Altri ipotizzano che solo piccole etichette musicali in concorrenza tra loro spezzano periodicamente la monotonia, introducendo nuove tendenze e nuovi gusti musicali.

L'evoluzione di cinquant'anni di musica pop


I dati mostrano tutt'altro. Mauch e colleghi hanno scoperto che diversità e disparità sono diminuite nel corso degli anni fino a raggiungere un minimo nel 1984, per poi aumentare fino ai primi anni 2000. Questi andamenti generali sono però stati punteggiati da tre “rivoluzioni”, avvenute rispettivamente nel 1964, nel 1983 e nel 1991. Un'analisi più approfondita mostra che la rivoluzione del 1964 è stata frutto di tendenze già in atto da anni: la cosiddetta British Invasion, cioè la colonizzazione della musica popolare statunitense da parte di stili riconducibili a gruppi come i Beatles o i Rolling Stones, non ne fu la causa scatenante, ma solo uno dei fattori che influirono su tale andamento. Inoltre, il declino di diversità e disparità nei primi anni ottanta è dovuto più agli elementi timbrici che a quelli armonici. Ciò secondo gli autori è da ricondurre all'improvvisa diffusione delle drum machine e dei campionatori, e al successo di generi come New Wave, Disco Music e Hard Rock. La più grande rivoluzione nella musica pop degli Stati Uniti è però quella del 1991, trainata dalla musica Rap, a spese di una contrazione dei generi riconducibili al rock.

sabato 9 maggio 2015

Che spettacolo, Nina Zilli!

Mise e musiche, Frasi&Fumo: è il tour della cantante. E io vi racconto cosa ho visto al Teatro Dal Verme di Milano Una sera di maggio dell'anno dell'Expo. Le luci si abbassano mentre un laser benedice le teste in platea, i musicisti appaiono. La terza tappa del tour Frasi&Fumo inizia. Continuerà a Roma (il 9 maggio), Torino (il 12 maggio) e a Verona (il 20 giugno). Nina Zilli intanto arriva, pronta a godersi tutto: musica, luci, abiti e parrucche. Canta abbattendo i confini tra il blues e il soul, il pop e il raggae. Ancheggia, sale e scende dai tacchi con la stessa facilità con cui il pubblico si diverte e la invita a stare in mezzo alla platea. Al Teatro Dal Verme era il 4 maggio ed è successo che: Tre mise valgono tanti cuori. Prima l'abitino elegante bianco e blu, poi le gambe scoperte da un orlo più alto e rotondo sopra gli anfibi chic, poi il nero della sensualità spalmato su pantaloni, giacca sul reggiseno e tacco 12 tempestato di paillettes. Ogni cambio è la fine di un tempo. Ogni canzone ha un titolo di coda: un cuore disegnato con le mani e orientato verso ogni angolo della platea. Alla fine non basterà e le toccherà andare a cantare tra la gente cercando un cinque, correndo a stringere qualche mano. La platea è il secondo spettacolo. Che importa se arriva Mauro Pagani col suo violino, se gli anni'30 di Etta James si mescolano ai '50 di Nina Simone in un incrocio di braccia e mani lunghe e mai ferme. Il più grande spettacolo è sotto il palco: c'è la sora Lella di Milano con una collana di perle giganti che vuol dare il ritmo anche lei con il suo pollice e il suo indice, accanto c'è il marito con un giubbotto di pelle, un codino quasi invisibile, una tshirt bianca e 80 anni suonati e dimenticati (per questa sera). Poi c'è la tredicenne attenta al dettaglio fashion di Maria Chiara di Piacenza che sfila sul palco, mentre accanto il padre ha una barba tardo-hipster e occhi ammaliati dalle scollature in diretta. Volendo, si potrebbe continuare (c'era anche un Claudio Bisio raggiante). Che ci vuole energia da maschiaccio. Per passare dal blues un po' pop di 50mila e L’amore verrà, al blues un po' soul di Frasi&Fumo, Sola e Dicembre; al reggae di Bacio D’A(d)dio e Penelope; alle rivisitazioni swing di Tutto Bene, al rock ma non troppo di You Shook Me All Night Long degli AC/DC. Ci vuole energia per saltare a piedi nudi a fine concerto, per parlare di donne e coraggio della solitudine senza mai soffermarsi troppo su romanticismi di sorta: la musica è gioia, divertimento, un modo per avvicinarsi a Dio (diceva Nina Simone). E lei è un'agonista che dispensa smorfie e sensualità, di base si diverte da morire. Che testa spalla punta tacco diventano l'inno finale. Sax, tromba e violoncello si fermano. Tastiere, batteria, basso e chitarra hanno dato il meglio. Adesso c'è il pubblico che si alza, i musicisti che intonano la canzone di Don Lurio, la cantante che si perde qualche battuta ma non perde il caschetto azzurro che ha preso il posto dell'acconciatura scolpita delle prime canzoni. Sembra una festa, e Nina è proprio brava.

sabato 2 maggio 2015

Musica, così i gusti cambiano in base all'età e al sesso

spotify

 I risultati di una ricerca realizzata da Spotify: si ascoltano brani pop nei primi anni per poi spostarsi verso musica più ricercata. Ma con la mezza età sopraggiunge un po' di nostalgia per i bei tempi andati Se avete da poco superato i 40 e, dopo anni di ascolti sofisticati, vi sorprendete ad apprezzare sempre più spesso canzoni di Lady Gaga o Rihanna non preoccupatevi, in tutta probabilità siete in buona compagnia. Secondo una recente ricerca realizzata dal servizio di musica in streaming Spotify, è proprio quello il periodo della vita in cui ci si riavvicina alla musica che ai vostri tempi si sarebbe definita “da hit parade”. Se si tratti di uno degli effetti della crisi di mezza età lo studio non lo dice, fatto sta che questo ritorno di fiamma per il pop (temporaneo, state tranquilli) è una delle conclusioni a cui arriva l'indagine che ha sfruttato la massa di dati che la piattaforma è in grado di raccogliere sui suoi utenti. Lo studio si basa infatti sul “Taste Profile”, ovvero il profilo dei gusti che Spotify mette a punto per ciascun utilizzatore del servizio. Incrociando queste informazioni con le date di nascita degli iscritti e il ranking di popolarità degli artisti sviluppato da EchoNest, gli analisti dell'azienda svedese hanno potuto tracciare un quadro dell'evoluzione delle preferenze nel corso dell'esistenza delle persone. Da popolare a personale – Il primo dato che emerge dall'analisi non sorprende: nei primi anni di consumo musicale gli individui tendono a concentrarsi sui brani più famosi. Man mano che ci si allontana dall'adolescenza però le playlist diventano tendenzialmente sempre meno pop. A 30 anni, nota Ajay Kalia che ha curato la ricerca, la musica ascoltata cessa di essere “popolare per diventare personale”. E' in questo momento della vita che le scelte di un individuo si consolidano e, almeno per quanto riguarda il tasso di notorietà di quello che sentono, resteranno stabili fino alla vecchiaia. Con l'eccezione, appunto, della “sbandata” intorno ai 40 quando per qualche anno, con un picco in corrispondenza dei 42, si ritorna un po' verso la musica che piace a tutti.



Donne più pop – Ma non è questa l'unica scoperta. Secondo lo studio, se si guarda alle tendenze il percorso verso la maturità musicale è abbastanza simile per uomini e donne (“crisi” di mezza età compresa), con una differenza: il gentil sesso resta complessivamente più fedele ai brani pop e pare, in media, meno incline ad esplorare generi ed artisti meno battuti. I grafici della ricerca di Spotify indicano infatti una differenza di circa 1.000 punti nel ranking di popolarità medio tra le playlist maschili e femminili in ogni momento della vita, con le signore che, appunto, tendono a frequentare musica più di successo rispetto ai maschietti. I genitori sono out – Le curiosità non sono finite qui. Se le donne sono mediamente più “in”, chi è sicuramente “out” sono i genitori (senza differenze di sesso, in questo caso). A quanto pare, avere dei figli – non importa a quale età – tiene le persone più lontane dalla musica di massa rispetto alla media dei coetanei. In questo caso, la differenza di popolarità tra le playlist di mamme e papà e gli altri è mediamente superiore ai 500 punti. Anche per questo fenomeno l'indagine non fornisce spiegazioni e ci lascia con il dubbio: non sarà che la maggiore ricercatezza musicale di padri e madri è una reazione ai gusti “giovani” dei figli?